“I pescatori sanno che il mare è
pericoloso e la tempesta terribile, ma non hanno mai considerato quei pericoli
ragioni sufficienti per rimanere a terra …”(Van Gogh)
… E allora, come ogni anno, riparti,
certa che anche se ti imbatterai in terribili tempeste, comunque e ovunque ti
recherai in questo viaggio, avrai portato quella goccia che per i nostri bambini avrà fatto la differenza e,
malgrado ogni malgrado, non troverai
mai ragioni valide per non partire …
Anche in questo agosto 2015
abbiamo (o meglio ho) riportato i
nostri passi in queste periferie che ormai da tanti anni ci aspettano, sono
partita per riabbracciare i nostri bambini, per vedere se sono cresciuti (proprio come fa una nonna
lontana …), per rendermi conto se i progetti realizzati sono riusciti a
migliorare, anche se solo di poco, il
quotidiano di questi bambini.
Quest’anno, a dire il vero,
al mio arrivo in Congo sono rimasta sbalordita nel vedere il miglioramento
dell’aeroporto di Kinshasa … ora sembra davvero un aeroporto internazionale
(come dovrebbe essere …). Dicono (i
Congolesi) che rappresenta il cambiamento del paese …
Veniamo ai nostri bambini:
sempre tanti, orfani o abbandonati, negli orfanotrofi e nei villaggi …
E’ bello poter dire che 24 di loro sono sostenuti a distanza (alcuni
già da 3 anni), che Jacques Kazadi, un
bel ragazzo oggi ventenne, ha conseguito la laurea triennale in informatica e
continuerà con la specialistica; che Augustin ha iniziato l’università …
Tutto ciò è stato possibile grazie alla solidarietà di coloro che si
stanno impegnando per dare a questi ragazzi l’opportunità di costruirsi un futuro migliore
… E così ti riattacchi ancora una volta ai sogni che fai per questi bambini … realizzarli richiede coraggio (come quello dei
pescatori che vanno per mare …), perché metti in gioco tutto quello che sei …
ti immagini il domani, quando uno solo
di questi ragazzi potrà laurearsi o comunque diventare autonomo, potrà lavorare,
avere una famiglia, essere come tutti gli altri, come quelli affacciati
dall’altra parte del mondo.
Nel salutarci con commozione, anno dopo
anno, specie i ragazzi e le ragazze più grandi
ti fanno capire che non si sentono più orfani, sanno che c’è chi,
lontano da qualche parte del mondo, si preoccupa per loro, sperano di non
essere dimenticati, sognano un lavoro, una famiglia … Poi ci sono i più piccoli, crescono così in
fretta che ogni anno quasi non li riconosci … ti salutano gioiosi, ti aspettano
da tempo, sanno che arriveranno palloni, scarpe nuove, vestiti tutti per loro (
loro che hanno tutto in una busta di plastica … ). E allora come fai a non
commuoverti e a non avere il nodo in gola …
La stessa commozione che mi ha preso il cuore quando
ho visitato il Centro di Sanità di Kabue per cui abbiamo acquistato dei
materassi. Quando pensavo di aver visto ormai tutto il peggio (la povertà dei
Pigmei, i vari dispensari, bambini nascere in condizioni pietose … ), sono
rimasta senza parole e fortemente turbata nel vedere questo piccolo ospedale:
inesistenza delle più elementari norme igieniche, gommapiuma sporca e rotta al
posto dei materassi, reti arrugginite e tanti bambini, mamme, persone di ogni
tipo in enormi stanzoni… tutti insieme! E allora pensi alla nostra crisi e la
paragoni a quello che ti sta davanti: qui non c’è acqua, luce, non ci sono
strade, le giornate sono scandite dall’alba al tramonto da un cammino lento e
faticoso, durante il quale la gente tenta di vendere le povere cose di cui si
carica … Quante storie ascoltate con l’orecchio del cuore, quanti sguardi
incrociati … Il pensiero va inevitabilmente a chi sfida la sorte scappando verso un futuro migliore, ai sogni
spezzati e inghiottiti dal mare … Pensi a chi è stato vessato, picchiato,
violentato, sfruttato da una società che di questa gente si è dimenticata o che
ne ha
fatto merce, ai leader che non
vogliono assumersi responsabilità, a chi sottrae a questa gente le ricchezze
della loro terra (diamanti, rame oro, coltan, ecc.), dando in cambio solo miseria, guerra e
violenza.
A Kamaj ho conosciuto Henry
e Adolph, ancora all’orfanotrofio ma per i quali si è concluso il procedimento
per l’adozione in Italia: fino all’ultimo la burocrazia di questo Paese
trattiene dei bambini che potrebbero già vivere in una famiglia … Ho visto
Silvan piangere quando gli ho fatto vedere la foto dell’anno scorso in cui è ritratto con Simona che l’ha
adottato a distanza: bagliori di speranza e gioia in un cielo che sembra
talvolta tenebroso.
I giorni in Congo non sono
tutti uguali per chi va e si rende conto
delle difficoltà inimmaginabili di queste persone; quando non tutto fila liscio,
ti assale la malinconia e ti senti impotente di fronte a tanta povertà ma anche
a tanta rassegnazione da parte loro, li vedi arresi e cerchi, con rabbia e
fatica, di immedesimarti nel loro vivere quotidiano … Poi però gli abbracci dei
bambini, i loro canti di gioia, ti riportano a tutte le persone che da lontano porgono
un aiuto, a chi è partito con noi ed a
chi si è aggiunto strada facendo, alla Provvidenza che ogni anno porta i suoi
grandi frutti … Quest’anno nella distribuzione dei semi, abbiamo aggiunto
un’altra realtà: ho conosciuto Suor Henriette. A lei si sono aggregate una
decina di ragazze ed insieme hanno formato la fraternità “Sentinelle
dell’Aurora”. Hanno coinvolto le mamme
del villaggio di Tambuluku (savana profonda nella provincia di Kananga) ed
insieme lavorano i campi e fanno l’orto, sia per vendere i prodotti al mercato sia per provvedere
ai bisogni delle proprie famiglie. E’ stato bello donare loro quei semi,
germi di speranza, di un cambiamento e ci proponiamo di fornire loro altri
aiuti per l’agricoltura.
Più nel dettaglio, fra i progetti che abbiamo realizzato nel 2015, vogliamo ricordare: costruzione di bagni scuola di Matamba;
acquisto di materiale scolastico, zaini,
divise, scarpe, vestiti, libri; acquisto del letto da parto per la maternità di Kanjuka; acquisto di
materassi per l’ospedale di Kabue; materiale per il lavoro agricolo alle donne
di 2 villaggi; acquisto di semi per tutte le Comunità e per l’orto-scuola in
via di realizzazione. La somma spesa è di 15.073 dollari, cui vanno aggiunti le
donazioni periodiche degli adottanti (24
sono i bambini finora sostenuti a distanza).
Per tutto questo, ringraziamo a piene mani le maestre, i
genitori, gli alunni delle scuole di Contea e di Rufina: con il loro
contributo, anche quest’anno abbiamo potuto acquistare tanto materiale
scolastico. Ringraziamo ancora: Domenico
e Teresa Rabiti per tutte le volte che ci hanno accolto nella loro Casa per cene di solidarietà da loro offerte, che hanno
sempre avuto successo; Marcella Fontani e la Misericordia di Rufina che ci
hanno messo a disposizione i locali per la cena; Robby e David per i concerti
meravigliosi: con il ricavato è stato possibile acquistare i materassi (veri!)
per il Centro di Sanità di Kabue; la Casa di Riposo “Il Delfino” per il
mercatino di beneficenza ed i vestiti che la Signora Carla ha confezionato per
i bambini di Kanjuka e Kamaj (subito indossati con immensa gioia) .
Ringraziamo il Centro
Missionario Medicinali e Massimo che ne è presidente. Quest’anno, oltre alle
medicine che abbiamo potuto portare nelle valigie, è andata a buon fine la
spedizione di due pacchi di farmaci che Massimo ha inviato a Kinshasa tramite
DHL e che sono stati consegnati
all’ospedale di Padre Ugo.
Ringraziamo poi tutti gli
amici (impossibile elencarli tutti …), gli amici degli amici e tutti quelli che
hanno avuto un pensiero per i “nostri” bambini. Noi pensiamo che ognuno di
questi bambini è un dono, salvarlo è una
vittoria per ciascuno di noi e per
l’umanità intera.
Soprattutto devo dire grazie a piene mani a Te, Signore, che
ogni anno ci accompagni e guidi i nostri passi in queste periferie, per
ascoltare, abbracciare, fermarci ad accarezzare chi incontriamo ai bordi delle
strade e dare così un senso al nostro andare …
Daniela
Grazie a piene mani a te Daniela, per tutto quello che fai assieme ai soci dell'associazione, perche' non chiudete gli occhi quando sarebbe molto piu' facile non vedere o dimenticarsi di avere visto per vivere piu' serenamente ogni giorno nel "lusso" della nostra quotidianita'. Grazie perche' riesci sempre a tenerci attenti e con l'orecchio teso verso questi bambini per cui ci fai da tramite ogni anno e per tutti i piccoli progetti che portate avanti, cheper loro sono grandi quanto la speranza in un futuro migliore, cheDio vibenedica sempre!
RispondiEliminaDio vi benedica cara Daniela e tutti quanti si occupano di dare gioia a questi bambini e altre persone poveri. Avete fatto cio` che Gesu` ci dicenel Vangelo; ERO AFFAMOTO, ASSETATO, STRANIERI, MALATO, PROGIONIERI,....E MI AVETE DATO.....Matteo 25,31-46.
RispondiEliminaSiate benedetti, tutti i collaboratori e i benefattori di mani pieni, per conto di questi orfani e poveri. p. Taddeo